sabato 12 dicembre 2009

Sandor Clegane - Il Mastino

Sandor Clegane, fratello più giovane di Gregor è un servitore di casa Lannister, soprannominato "Il Mastino", sia perchè lo stemma della sua famiglia raffigura tre cani, sia per la sua natura selvaggia e la cieca obbedienza ai suoi padroni. Il lato sinistro del suo viso è orribilmente sfigurato fin da piccolo, quando osò prendere senza permesso un giocattolo di Gregor, e per punizione il fratello gli infilò la faccia tra i carboni di un braciere. Da allora Sandor ha una paura paralizzante per il fuoco e un odio atroce verso suo fratello Gregor.

Sandor è un uomo gigantesco e molto muscoloso, ed è considerato uno dei più forti cavalieri dei Sette Regni; ha dei lunghi capelli neri, che scendono a coprire la parte ustionata del viso. Indossa un'armatura abbastanza semplice, distinguendosi però per il suo elmo, a forma di testa di cane.
Un cavaliere di una brutalità eccessiva, Sandor odia e disprezza la finta cavalleria e l'ipocrisia dei cavalieri dei Sette Regni.


L'ingresso nelle cappe dorate e la scoperta dell'amore

"Il Mastino" , portato dai Lannister ad Approdo del Re, diventa guardia del corpo e servitore personale di re Joffrey, che lo assegna a vegliare sulla sua giovane regina Sansa Stark e lo nomina membro della Guardia Reale, dopo la sua vittoria al Torneo della Mano.
A poco a poco, svolgendo il suo nuovo compito Sandor, inizia a provare qualcosa per Sansa, anche se la deride per i suoi modi garbati e per il suo essere come "un piccolo uccellino, che cinguetta a comando".
Quando Sansa cadrà in disgrazia presso Joffrey, Il Mastino, nonostante la sua devozione e la sua fedeltà al Re, cercherà sempre di difenderla dagli abusi e dalle torture a cui Joffrey la sottoponeva per metterla in ridicolo davanti a tutti.

Durante la Battaglia della Acque Nere, nonostante la sua furia e il suo valore nel combattimento, quando il nemico iniziò ad utilizzare l' AltoFuoco, Sandor è preso da una infantile paura del fuoco, e diserta la battaglia dirigendosi in città. Qui si ubriaca e va in cerca di Sansa, e le propone di fuggire con lui, ottenendo un rifiuto, così le chiede che, prima di abbandonarla, le canti una canzone. Sansa obbedisce, e vede per la prima volta Il Mastino commosso, con le lacrime agli occhi.


Il rapimento di Arya

Vagabondando per le campagne, viene catturato dalla Fratellanza senza Vessilli, ed è processato per le atrocità commesse quando era al servizio dei Lannister. L'unico modo per guadagnarsi la libertà è combatter a duello con il loro capo Beric Dondarrion, che lo affronta con una spada fiammeggiante, conoscendo la sua paura per il fuoco. Nonostante ciò, Sandor riesce a vincere il duello, e viene rimesso in libertà, spogliato però di tutti i suoi averi.

Non soddisfatto, ritorna dalla Fratellanza, per riprendersi ciò che gli è stato sottratto, ma una volta lì decide di rapire Arya Stark, tenuta sotto la loro custodia, per scambiarla come ostaggio a suo fratello Robb, in cambio di soldi. Si dirigono così verso le Torri Gemelle , dove Robb Stark sta celebrando il suo matrimonio, con una delle figlie di Lord Walter Frey, ma sfortunatamente arrivano al momento sbagliato: si stanno svolgendo le Nozze Rosse. Fuggiti in tempo da lì, in una locanda incontrano tre uomini di suo fratello Gregor, con cui Sador ingaggia un combattimento, e nonostante sia completamente ubriaco, riesce ad avere la meglio, riportando però pesanti ferite, che poco dopo si infettano. Non essendo più in grado di badare a se stesso, nè a maggior ragione di controllare Arya, viene da questa abbandonato sul ciglio di una strada, morente.


L'incerto epilogo

Da questo punto in poi, il destino del Mastino diventa incerto. Si rincorrono voci di un cavaliere con l'armatura del Mastino, che semina morte, distruzione e stupri nei territori presso Maidenpool, ma si viene poi a sapere che a compiere queste scorrerie non è Sandor ma bensì un disertore della banda dei Bravi camerati, un certo Rorge, che dice di aver recuperato elmo e armatura del Mastino dalla sua tomba.
Brienne di Tarth nel suo girovagare ala ricerca delle figlie di Lady Catelyn , viene a sapere da un monaco, che la sua confraternita aveva trovato nei boschi Il Mastino in fin di vita, e che gli aveva dato degna sepoltura. Tuttavia mentre Brienne è sull'isola della confraternita, vede un monaco incappucciato, col volto coperto, ma dalla corporatura molto simile a quella del Mastino, e mentre si aggira per le stalle vede il nero cavallo da guerra di Sandor, Straniero. Che dunque il monaco sia stato volutamente sibillino, e che abbia dato sepoltura non al Mastino ma solo a colui che portava il suo elmo, e che ora invece Sandor, sopravvissuto, sia diventato un membro della loro confraternita, è un' ipotesi alquanto probabile ma non ancora del tutto sicura.

Sicuramente Il Mastino è uno dei personaggi più intriganti e che destano più curiosità della saga. Se all'inizio appare come un mostro,
avanzando nel racconto, si scopre in lui un anima fragile, piena di sofferenza , capace di gesti di grande "cavalleria", e capace di amare. Non è un semplice "cane" al servizio del padrone, ma qualcosa di molto più complesso.